Come alla corte di Federico II

Educazione scientifica: Una fisica più accessibile ed attraente.

Finalmente una donna tra i conferenzieri di “Come alla corte di Federico II”: la sala del Centro Congressi di via Partenope, ha, infatti, ospitato Elena Sassi, docente di Didattica della   fisica e coordinatrice del gruppo di ricerca “Didattica della Fisica e Information Comunication Tecnology”.

La docente ha affrontato il tema fondamentale dell’educazione scientifica, passando in rassegna gli ostacoli allo sviluppo della scienza e della tecnologia, in un paese come l’Italia, che è fra le  ultime nazioni OCSE per quanto riguarda la matematica è la fisica. Tali ostacoli sono riconducibili ad una modalità di insegnamento inefficace, incapace di superare le difficoltà di apprendimento e di comunicare interesse per la scienza.

Questo spiegherebbe, secondo la docente, il calo del numero di studenti che scelgono gli studi scientifici, infatti “nonostante la passione per gli oggetti tecnologici, molti giovani pensano che la scienza sia distante dalla vita quotidiana”. Colpa, quindi, dei programmi scolastici che prevedono grandi quantità di informazioni che gli studenti sono costretti ad imparare a memoria, e che, spesso,  sono completamente in antitesi con gli interessi degli alunni.

Quello che la ricercatrice propone è un nuovo approccio allo studio della fisica, e all’educazione scientifica in generale, sintetizzabile col nome di Laboratorio del Sapere Scientifico (LSS). L’idea nasce dalla consapevolezza dell’inefficacia di un insegnamento trasmissivo, che va sostituito con una visione costruttivista dell’apprendimento, in quanto ogni persona si costruisce la conoscenza in maniera personale. Le caratteristiche centrali del LSS possono essere riassunte in tre concetti: esperimenti, immagini e modelli. Tre principi che rendono la fisica più attraente collegando l’astratto al concreto, “il vedere l’invisibile”, infatti, attraverso immagini reali che riproducono il cosmo o le stesse leggi, aiuta la comprensione e  “suscita motivazione ed interesse”.

Durante la conferenza la docente ha, anche, accennato all’esperienza di formazione di insegnanti di materie scientifiche, nella scuola secondaria, che la Federico II sta svolgendo presso l’Università di Gulu in Nord Uganda.

In un tale contesto, dove la cultura scientifica è agli albori e la scienza costituisce uno strumento fondamentale per affrancarsi, si rivelano  indispensabili le modalità del laboratorio a basso  costo che la ricercatrice ha proposto, anche, per il contesto italiano.

A concludere la conferenza un appello fatto dalla docente affinché l’apprendimento si basi sulla sinergia tra  sfera cognitiva ed affettiva e non più esclusivamente sull’aspetto cognitivo. Per favorire l’apprendimento è necessario, infatti, far giocare insieme, Amore ed Intelletto, come scriveva Dante nel primo canto del Paradiso.

E.d.T.