Una crisi esistenziale nella Genova in cui “finì il mondo”

La fine dell’altro mondo di Filippo D’Angelo, edito dalla Minimum Fax, è insieme la creazione di un personaggio indimenticabile e il feroce de profundis alzato a un’epoca che non è stata all’altezza nemmeno dei suoi più modesti proponimenti.

Ludovico Roncalli, dottorando in Lettere, è un ventottenne della Genova bene che ha trovato nella ricerca universitaria la conferma più fedele della cialtroneria nazionale, nella famiglia un perenne esercizio di sadomasochismo, e nei coetanei – carrieristi o emarginati che siano – la testimonianza di un gigantesco fallimento generazionale.

Erotomane per disperazione, prossimo al baratro dell’alcolismo, Ludovico vive l’unica autentica complicità nella sorella minore Umberta, alla quale lo lega una reciproca e impossibile attrazione incestuosa. Quando si metterà sulle tracce di un testo andato perduto (la fine di un romanzo utopico scritto da Cyrano de Bergerac), crederà che dalla letteratura possa iniziare il suo riscatto professionale e quindi umano.

Peccato che l’estate in cui si svolge la vicenda sia quella del 2001: la follia del G8 genovese sconvolgerà la città e ogni progetto di Ludovico.

Esordio di uno scrittore dalla voce già pienamente originale e matura, capace di incastrare comico e tragico in una trama avvincente.

G. P.