“Fai bei sogni” di Massimo Gramellini

Il romanzo “Fai bei sogni” di Massimo Gramellini (Longanesi), vicedirettore di La Stampa ed ospite fisso della trasmissione Che tempo fa di Raitre, è una storia a tratti autobiografica di un bambino che conoscerà molto presto il dolore incolmabile di una perdita troppo grande, quella della madre. Una ferita che forse non si rimarginerà mai.

Cercherà il volto della scomparsa in tante figure femminili che incontrerà sul suo percorso e ad ogni rifiuto il vuoto dentro di sé sarà sempre più grande. Una perdita che non accetterà, una madre che non perdonerà per essersene andata in un susseguirsi di emozioni e stati d’animo: tristezza, incredulità, inadeguatezza, senso di abbandono, rabbia e ribellione.

Scoprirà il segreto sulla sua morte, durato ben quarant’anni, in età adulta, quando ormai cresciuto sarà riuscito a costruirsi una famiglia tutta sua. Una verità che accompagnata alla scoperta del vero amore acquieterà finalmente il suo animo.

Preferiamo ignorarla la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi. È la citazione tratta dal romanzo, chiave di lettura del libro che fa capire di quanto possa far male conoscere la verità, della paura di venirne a capo e che porta spesso alla sua negazione, al rifiuto volontario dello stato dei fatti per non dover soffrire.

Con “Fai bei sogni”, frase suggerita al protagonista del racconto, si intende dare spazio ad una realtà inventata in cui tutto è ciò che vorremmo che sia, rifugio di tutti i nostri desideri, lontano dalla oscura, amara e a volte cruda realtà.

A. M.