«The Artist is Present» di Marina Abramovic. Il corpo messo in mostra

«Senza il pubblico la performance non ha alcun senso perché, come sosteneva Duchamp, è il pubblico a completare l’opera d’arte. Quindi performer e pubblico non sono solo complementari, ma quasi inseparabili». Così commenta Marina Abramovic, artista serba nata nel 1946 a Belgrado, ed esponente della performing art, a proposito della sua ultima esibizione.

Interessata a scoprire i confini tra il corpo e le possibilità della mente e ad esplorare la relazione tra performer e pubblico, la Abramovic si è proposta di rimanere settecentotrentasei ore e trenta minuti, ovvero sette ore al giorno, ferma, come opera d’arte in una sala monotematica.

La performance, che ha già avuto luogo al MoMa di New York, prevedeva la coincidenza tra l’opera d’arte e l’artista che la partorisce, in un connubio narcisistico quanto sperimentale. La Abramovic, seduta a un tavolo come in uno studio qualsiasi, protagonista di «The Artist is Present», esponeva il suo corpo al flusso continuo di visitatori, i quali prendevano posto di fronte a lei, dando luogo a tutte le possibili forme di interazione: dal silenzio alla partecipazione.

La performance ha suscitato un tale interesse da riscuotere consensi alla Berlinale, ed è diventata un film, pronto per poi essere presentato giovedì 22 marzo in anteprima a Milano e contemporaneamente in altre cinque città: Napoli, Firenze, Parma, Torino e Bologna.

A Napoli sarà possibile fruire della visione del lungometraggio presso il cinema Modernissimo, organizzato in cooperazione con “Festival Artecinema” e “l’Arte della Felicità”.

Ma se non dovesse bastare, dal film è stata tratta, a cura della stessa Abramović, una clip speciale proiettata nel corso della mostra al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, dal titolo «The Abramović Method» a testimonianza della fervida creatività dell’autrice.

L’obiettivo di un progetto di studio del genere è l’arte interattiva: buio e luce, suono e silenzio, assenza e presenza, percezioni spazio-temporali alterate. Il pubblico viene invitato ad espandere i propri sensi, ad osservare, ascoltare, concentrarsi.

Sperimentare rimane uno dei capisaldi dell’arte, così come lo è mantenere un sano approccio critico.

M. T.